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Caravan
Roma, Alpheus
mercoledì 17 Aprile 2002


La band:

Jim Leverton - bass, vocals
Pye Hastings - guitar, voice
Geoffrey Richardson - violin, mandolin, flute
Richard Coughlan - drums
Doug Boyle - guitar
Dave Sinclair - keyboards


setlist:
01. All the Way

02. A Very Smelly Grubby Little Oik

03. Liar

04. The Dog The Dog, He's At It Again

05. Nine Feet Underground

06. Travelling ways

07. Medley:

    a) All aboard

    b) Where But For Caravan Would I?
    c) O Caroline (*)

    d) The Dabsong Conshirtoe

    e) The Love In Your Eye

    f)  Backwards

    g) A Hunting We Shall Go(reprise)

08. Nowhere to Hide

09. Nightmare

10. I Know Why You're Laughing

11. For Richard

 

Encore:

12. Memory Lain, Hugh / Headloss

13. If I Could do It All Over Again, I'd do It All Over You

 

 

(*) 'Matching Mole' song


 

Il Canterbury Sound a Roma.
I Caravan si esibiscono per un pubblico di circa 400 persone all'Alpheus.

Saranno pure invecchiati questi Caravan, ma sentir suonare davanti ai miei occhi (ero in terza fila), Nine feet underground, For Richard, e A hunting we shall go (quest'ultimo credo sia stato il miglior pezzo di tutto il concerto, con Geoffrey Richardson e Doug Boyle che durante gli assolo si guardavano negli okki...), è stato emozionante dopo aver ascoltato per anni i loro dischi. Peccato che abbiano mancato Winter wine, Lover/No backstage pass, Stuck in a hole nella scaletta, e che abbiano preferito pezzi da The Battle of Hastings, disco a mio avviso incolore.

La signorilità e la disponibilità di un gentleman inglese come Pye Hastings valgono forse di più della sua voce, ma comunque è stato pregevole alla chitarra ritmica... Il batterista Richard Coughlan mi è sembrato un po' in ombra, e comunque troppo asettico in alcuni passaggi, ma comunque splendidi. Il meno in forma è sembrato, invece, Jim (Mr. Teschio) Leverton con una voce molto debole nei pezzi da solista, o anche da controcanto insieme a Geoffrey e Pye Hastings. Del resto  apprezzo decisamente i Caravan di più dal p.v. strumentale e su questo a Roma se la sono cavata egregiamente.

Peccato per il sound non perfetto e per le luci non adeguate. Il locale in realtà è una discoteca, poco adatta ad un concerto progressive... e l'impianto di casse LEM non hanno aiutato molto la resa sonora. Nella prima mezz'ora il violino non si sentiva per niente. Anche Pye Hastings alla fine, durante la firma degli autografi, se ne è lamentato.
Insomma emozioni… datate, ma uniche. Li rivedrei volentieri! Il chitarrista Doug Boyle era il più in forma tecnicamente.

Il chitarrista Doug ha avuto anche problemi con la pedaliera degli effetti che faceva un ronzio. La sua tecnica, a tratti anche troppo "fusion" per il sound dei Caravan, ha tenuto alto il livello tecnico per tutto il concerto (tra un tiro e l'altro di sigaretta...) Sinceramente mi sono piaciuti molto sia lui che Geoffrey, grande strumentista, che si è alternato al violino, flauto e mandolino. Bravissimo anche Dave Sinclair ma le sue tastiere avevano un brutto suono e sembrava nascosto, insomma poco spazio per lui, anche dal p.v. "scenico". Si è saputo dopo che non si era portato con sé la strumentazione dall'Inghilterra e quella fornita dagli organizzatori non era di suo gradimento.