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aggiornato al 16/12/2013 |
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Caravan La band: Jim Leverton - bass,
vocals
setlist: 02. A Very Smelly Grubby Little Oik 03. Liar 04. The Dog The Dog, He's At It Again 05. Nine Feet Underground 06. Travelling ways 07. Medley: a) All aboard
b) Where
But For Caravan Would I? d) The Dabsong Conshirtoe e) The Love In Your Eye f) Backwards g) A Hunting We Shall Go(reprise) 08. Nowhere to Hide 09. Nightmare 10. I Know Why You're Laughing 11. For Richard
Encore: 12. Memory Lain, Hugh / Headloss 13. If I Could do It All Over Again, I'd do It All Over You
(*) 'Matching Mole' song |
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Il Canterbury Sound
a Roma. Saranno pure invecchiati questi Caravan, ma sentir suonare davanti ai miei occhi (ero in terza fila), Nine feet underground, For Richard, e A hunting we shall go (quest'ultimo credo sia stato il miglior pezzo di tutto il concerto, con Geoffrey Richardson e Doug Boyle che durante gli assolo si guardavano negli okki...), è stato emozionante dopo aver ascoltato per anni i loro dischi. Peccato che abbiano mancato Winter wine, Lover/No backstage pass, Stuck in a hole nella scaletta, e che abbiano preferito pezzi da The Battle of Hastings, disco a mio avviso incolore. La signorilità e la disponibilità di un gentleman inglese come Pye Hastings valgono forse di più della sua voce, ma comunque è stato pregevole alla chitarra ritmica... Il batterista Richard Coughlan mi è sembrato un po' in ombra, e comunque troppo asettico in alcuni passaggi, ma comunque splendidi. Il meno in forma è sembrato, invece, Jim (Mr. Teschio) Leverton con una voce molto debole nei pezzi da solista, o anche da controcanto insieme a Geoffrey e Pye Hastings. Del resto apprezzo decisamente i Caravan di più dal p.v. strumentale e su questo a Roma se la sono cavata egregiamente.
Peccato per il sound
non perfetto e per le luci non adeguate. Il locale in realtà è una
discoteca, poco adatta ad un concerto progressive... e l'impianto di casse
LEM non hanno aiutato molto la resa sonora. Nella prima mezz'ora il
violino non si sentiva per niente. Anche Pye Hastings alla fine, durante
la firma degli autografi, se ne è lamentato. Il chitarrista Doug ha avuto anche problemi con la pedaliera degli effetti che faceva un ronzio. La sua tecnica, a tratti anche troppo "fusion" per il sound dei Caravan, ha tenuto alto il livello tecnico per tutto il concerto (tra un tiro e l'altro di sigaretta...) Sinceramente mi sono piaciuti molto sia lui che Geoffrey, grande strumentista, che si è alternato al violino, flauto e mandolino. Bravissimo anche Dave Sinclair ma le sue tastiere avevano un brutto suono e sembrava nascosto, insomma poco spazio per lui, anche dal p.v. "scenico". Si è saputo dopo che non si era portato con sé la strumentazione dall'Inghilterra e quella fornita dagli organizzatori non era di suo gradimento.
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